ChatGPT è un chatbot basato sull’intelligenza artificiale che può interagire in modo conversazionale con gli utenti e generare testi di vario tipo, come saggi, canzoni, codici e poesie. ChatGPT è stato sviluppato da OpenAI e si basa su grandi modelli di linguaggio (LLMs) chiamati GPT-3.5 e GPT-4. Questi modelli sono stati addestrati su enormi quantità di testi provenienti da Internet e sono in grado di predire la parola successiva in base al contesto. ChatGPT è stato lanciato al pubblico il 30 novembre 2022 ed è stato accolto con entusiasmo da milioni di utenti che lo hanno usato per scopi educativi, ricreativi e professionali. Ad oggi risulta bloccato in Italia, ma può essere raggiunto usando una VPN. Firma anche tu la petizione per il ripristino del servizio.
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Il blocco di ChatGPT in Italia
Il 15 marzo 2023, ChatGPT è stato bloccato in Italia dal Garante per la protezione dei dati personali (GPDP), che ha ritenuto che il chatbot violasse il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e la legge italiana sulla privacy.
Il GPDP ha motivato il suo provvedimento sostenendo che ChatGPT non garantiva una trasparenza adeguata agli utenti sul trattamento dei loro dati personali, non richiedeva un consenso informato e non offriva garanzie sufficienti sulla sicurezza e sulla qualità dei dati.
Inoltre, il GPDP ha espresso preoccupazione per i potenziali rischi di discriminazione, manipolazione e inganno derivanti dall’uso di ChatGPT.
Le reazioni al blocco di ChatGPT in Italia
Il blocco di ChatGPT ha scatenato una forte reazione da parte di una parte della comunità accademica e imprenditoriale italiana, che ha lanciato una petizione online per chiedere al governo italiano di revocare il divieto e di promuovere una riforma delle leggi sulla protezione dei dati e sulla regolamentazione dell’IA.
La petizione ha ricevuto il sostegno di diverse aziende, organizzazioni e personalità del mondo dell’IA. La petizione è stata anche ripresa da alcuni dei principali giornali italiani, come la Repubblica e il Corriere della Sera.
I sostenitori della petizione sostengono che ChatGPT sia una tecnologia innovativa e utile per l’istruzione, la ricerca, la cultura e l’economia e che il suo divieto danneggia lo sviluppo dell’IA in Italia.
Essi affermano che ChatGPT non rappresenta una minaccia per la privacy degli utenti, ma anzi può essere usato per migliorare la loro esperienza online e per ampliare le loro conoscenze e competenze.
Essi chiedono quindi al governo italiano di riconoscere il valore di ChatGPT e di adeguare le norme sulla protezione dei dati e sull’IA alle sfide del XXI secolo.
I firmatari dell’appello per ripristinare chatGPT e aggiornare le norme sull’IA in Italia
Tra i firmatari più noti, ci sono:
- Marco Trombetti, imprenditore e ricercatore nel campo dell’IA e della traduzione.
- Riccardo Donadon, imprenditore e innovatore nel campo dell’educazione e della digitalizzazione.
- Paola Bonomo, investitrice e consigliera nel campo del digitale e delle pari opportunità.
- Massimiliano Magrini, investitore e fondatore di fondi di venture capital specializzati in tecnologia digitale.
- Luciano Pietronero, fisico e direttore di un centro di ricerca sui sistemi complessi.
- Paolo Traverso, informatico e direttore di un centro di ricerca sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
- Paolo Merialdo, informatico e professore di ingegneria informatica all’Università Roma Tre.
- Gianluca Dettori, imprenditore e fondatore di una società di consulenza e accelerazione per le imprese innovative.
- Paolo Cellini, giurista e presidente della Luiss Guido Carli.
- Gianmarco Carnovale, imprenditore e presidente di un’associazione che promuove l’ecosistema imprenditoriale romano.
- Luigi Capello, imprenditore e fondatore di una società che investe in startup digitali.
- Peter Kruger, imprenditore e investitore nel campo dell’agrifood-tech.
L’opinione degli esperti su chatGPT
Gli esperti di intelligenza artificiale hanno opinioni diverse e contrastanti su chatGPT e sul suo impatto sulla società.
Alcuni ritengono che chatGPT sia una tecnologia rivoluzionaria che può cambiare il modo in cui le persone si comunicano, si istruiscono e si divertono.
Altri sono preoccupati per i rischi etici, legali e sociali che chatGPT comporta, come la possibilità di plagio, manipolazione, disinformazione e discriminazione. Altri ancora sono scettici sulla reale capacità di chatGPT di comprendere e generare il linguaggio naturale, sottolineando le sue limitazioni e i suoi errori.
Tra i sostenitori di chatGPT, ci sono:
- Doris Wessels, professoressa di informatica aziendale alla Kiel University of Applied Sciences, che ha definito chatGPT un “momento magico” e ha lodato la sua versatilità e la sua efficienza. Wessels ha detto che chatGPT può essere usato per scopi educativi, come insegnare ai bambini le lingue straniere o aiutare gli studenti a scrivere saggi. Ha anche detto che chatGPT può stimolare la creatività e l’interesse per il linguaggio e per l’IA.
- Daniel Lametti, psicolinguista canadese all’Acadia University in Nova Scotia, che ha paragonato chatGPT alla calcolatrice in matematica e ha sostenuto che chatGPT potrebbe essere uno strumento utile per gli studenti e i ricercatori se usato con criterio e responsabilità. Lametti ha detto che chatGPT può aiutare a scrivere testi accademici, ma anche a generare idee originali e a esplorare nuovi argomenti. Ha anche detto che chatGPT potrebbe migliorare la comunicazione tra le persone e tra le culture.
- Debarka Sengupta, esperto di intelligenza artificiale al Infosys Centre for Artificial Intelligence dell’Indian Institute of Technology Delhi, che ha detto che “tutti in India conoscono chatGPT” e ha evidenziato il suo potenziale per l’istruzione e la ricerca. Sengupta ha detto che chatGPT può essere usato per insegnare ai bambini le basi della programmazione o per generare codici per applicazioni specifiche. Ha anche detto che chatGPT può essere usato per scrivere articoli scientifici o per fare revisioni paritetiche.
Tra i critici di chatGPT, ci sono:
- Nick Bostrom, filosofo svedese all’Università di Oxford e direttore del Future of Humanity Institute, che ha detto che chatGPT è “il segreto peggiore tenuto nella scrittura accademica e nell’insegnamento” e ha messo in guardia sui pericoli di una democratizzazione del plagio. Bostrom ha detto che chatGPT può essere usato per scrivere saggi accademici senza imparare nulla e senza citare le fonti. Ha anche detto che chatGPT potrebbe essere usato per diffondere propaganda o creare falsi documenti. Bostrom ha affermato che chatGPT è “non ciò che è ma ciò che presagisce”, riferendosi alla possibilità che modelli più avanzati di intelligenza artificiale possano emergere in futuro e sfidare la supremazia umana.
- Mike Sharples, professore emerito all’Open University nel Regno Unito e esperto di intelligenza artificiale da 40 anni, che ha detto che chatGPT è una delle “principali svolte” nel campo dell’intelligenza artificiale e ha elogiato la sua capacità di interagire in modo conversazionale. Tuttavia, Sharples ha anche riconosciuto che chatGPT a volte scrive risposte plausibili ma errate o insensate e ha consigliato agli utenti di verificare sempre le fonti e la veridicità
Come usare SurfShark per accedere a ChatGPT durante il blocco
Se vuoi continuare a usare ChatGPT nonostante il blocco imposto dal Garante per la protezione dei dati personali, puoi sfruttare un servizio VPN come SurfShark, che ti permette di nascondere il tuo indirizzo IP e di connetterti a Internet da un altro Paese. In questo modo, potrai accedere a ChatGPT come se fossi all’estero e senza violare le norme sulla privacy.
Per usare SurfShark per accedere a ChatGPT, devi seguire questi semplici passi:
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- Apri il sito o l’app di ChatGPT e inizia a usare il servizio come se non ci fosse alcun blocco. Puoi generare e interagire con testi in diverse lingue e sfruttare tutte le funzionalità di ChatGPT.
Usando SurfShark per accedere a ChatGPT, non solo potrai aggirare il blocco, ma anche proteggere la tua privacy e la tua sicurezza online.
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